Nella mattinata del 24 ottobre la classe 5C RIM dell’Istituto Denina si è recata in visita alla mostra fotografica Berlino 1989 allestita nei locali delle ex fabbriche Bertoni a Saluzzo. Attraverso 190 scatti e un filmato commentati dal fotoreporter Mario Laporta gli studenti hanno potuto rivivere uno dei momenti storici più importanti del ‘900.Soprattutto hanno potuto sfruttare una fonte diretta per chiedere informazioni su particolari che emergevano dalle fotografie, dal momento che Laporta, nel novembre dell’’89, si trovava a Berlino est per realizzare un reportage fotogiornalistico sulle proteste dei sindacati e si è ritrovato a essere testimone di un evento che è diventato simbolo di un’epoca.Anche la location scelta da Rosalba Garuzzo, presidente dell’IGAV, acronimo di Istituto Garuzzo per le Arti Visive, ente culturale senza fini di lucro con sede a Torino, ha contribuito a creare l’ambiente perfetto per tale esposizione: le fotografie sono presentate in tre sale nel grande spazio che si apre oltre la saracinesca dell’ex fabbrica Bertoni, esempio di archeologia industriale in cui l’immaginazione dello spettatore può incastonare perfettamente le fotografie della vecchia Berlino est. I ragazzi hanno quindi potuto rivivere i momenti catturati dalle immagini di Laporta approcciandosi a un argomento attinente al programma di Tedesco e di Storia
Venerdì 8 novembre le classi 5^A, 4^E ed il Gruppo del Laboratorio Creativo di sostegno della sede IPC Silvio Pellico del nostro Istituto, coordinati dalla prof.ssa Alessandra Colucci, si sono recati presso la Sala dell’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo per ricevere i premi relativi alla partecipazione al Concorso “Volare in alto” sul tema del Cyberbullismo.
Alla presenza del Dirigente Scolastico, della prof.ssa Daniela Cozzupoli, dei proff. Romalda Fraire, TIziana Squillari, Giuseppe Cerra, delle assistenti Luana Picca Anna Tebaldi si sono distinti presentando i lavori premiati.
La classe 4^E dei Servizi Socio-Sanitari ha prodotto una Presentazione in PowerPoint dal titolo “La piccola storia di ragazza”. Questa storia ha intenzionalmente pochissimo testo, utilizzato solamente per la presentazione dei personaggi principali, proprio per poter giungere a tutti attraverso l’utilizzo delle emoticon e che lo rende estremamente contemporaneo. La vicenda sottolinea l’importanza della famiglia e delle forze dell’ordine e di quanto sia fondamentale che il “bullizzato” non si senta mai solo.
La 5^A dei Servizi Commerciali ha invece pensato di “rappresentare in diretta” il proprio lavoro: abbiamo infatti supposto che lo svolgimento “dal vivo” potesse maggiormente incuriosire e di conseguenza destare e carpire l’attenzione dei giovani partecipanti alla manifestazione finale. Alla base di questa presentazione e di quella del Laboratorio Creativo vi è l’Hashtag o Cancelletto, utilizzato come simbolo chiave dai Social Media per mettere in evidenza una parola o una frase ma che in questo contesto ha voluto rappresentare una forma di gabbia (dipendenza dai social) dalla quale è possibile evadere solo se si è consapevoli di ciò che stiamo realmente facendo.
Gli alunni del Laboratorio Creativo hanno infine realizzato una serie di “segnalibri”, presentati sotto forma di hashtag “smontabili”, che riportano frasi diverse riferite al tema del Bullismo. Tale scelta è stata motivata dal fatto che la conoscenza ed il sapere sono alla base della cultura, elemento fondamentale ed indispensabile, a nostro avviso, per creare le basi di quella complessa struttura che è la nostra esistenza e che andrebbe costantemente fortificata ed alimentata attraverso la lettura, anche nella lotta al Bullismo e Cyberbullismo. I segnalibri sono stati infine donati al pubblico.
Un sentito ringraziamento al Dottor Mosso e alla Dottoressa Brondino, fondatori dell’Unione per i Diritti dei disabili-Onlus, per l’opportunità offerta agli allievi di poter "Volare sempre più in alto" riflettendo e confrontandosi su tematiche di stringente attualità.
“… pietre fredde e ruvide contro le mani. Piedi che perdono la presa e scivolano per un attimo.
Il vento che cerca di ostacolarti, spingendoti via dalla parete, l’ansia di cadere e accorgersi di essere appesi solo ad una corda tenuta dai nostri compagni che urlano incoraggiamenti, il brivido di quando riesci a superare la parte più difficile e giungere in cima.
E per ultima l’adrenalina di scendere e quella strana sensazione di sollievo mista a tristezza quando i piedi toccano terra ...”
Queste sono alcune sensazioni provate, durante l’arrampicata, dai tanti ragazzi delle classi terze dell’I.T.I.S. "G. Rivoira" di Verzuolo che, per due giorni, hanno partecipato alla gita che ha visto come meta la stupenda Conca del Prà ed il suo rifugio “W. Jervis", nel piccolo paese di Bobbio Pellice.
Abbiamo raggiunto il rifugio a piedi, partendo da Villanova; una camminata di circa due ore lungo il sentiero che, salendo tra le montagne della val Pellice, porta ai 1732 metri del rifugio: stancante, ma ne è valsa la pena!
Noi ragazzi, approfittando del tempo splendido, abbiamo avuto l'intero pomeriggio a disposizione per svolgere, liberamente, varie attività di gruppo come calcio, scacchi, pallavolo, partite a carte o passeggiate nei pressi del rifugio.
La serata si è conclusa con un’abbondante cena tutti insieme, docenti e allievi; il giorno seguente, grazie ancora ad un magnifico sole, quasi tutti gli alunni, istruiti da due guide alpine che ne seguivano i movimenti, si sono coraggiosamente cimentati con l'arrampicata; chi arrampicava, chi incitava, chi “faceva sicura” ai compagni: uno dei momenti più belli!
L’uscita è stata molto apprezzata da noi ragazzi, soprattutto perché ci ha dato l’occasione di conoscerci meglio e di socializzare in un ambito diverso da quello scolastico.
Gli alunni della III C